Una serata da incorniciare. Una serata dai molti titoli (serata della rimpatriata, serata del ringraziamento, serata della lode…) per dire solo una cosa: è bello stare insieme, è bello fare squadra, è bello vivere la comunità dove tutti fanno qualcosa, dove tutti sono informati di tutto e tutti godono di tutto ciò che viene realizzato. Voglia di comunicare, voglia di condividere, voglia di partecipare.
Una serata in cui si vuole ringraziare il Signore, ripercorrendo quanto abbiamo realizzato insieme, e insieme progettando sogni e speranze.
Grazie per la <giornata per la bellezza> che ha messo insieme politici, scuola, artisti, diocesi e parrocchia, tutti uniti ad ammirare un bene restituito alla cittadinanza, alla fede e alla storia della nostra città: la tela dell’Immacolata; grazie per il coro dei piccoli e dei grandi; grazie per l’oratorio ma specialmente per le energie nuove che si stanno manifestando sotto forma di volontariato per aiutare i giovani a giocare secondo le regole del gioco per imparare a vivere secondo le regole della vita;
grazie per tutti questi volontari che stanno rendendo l’oratorio la casa comune del nostro quartiere; grazie per tutti quelli che hanno dato qualcosa di proprio perché i sogni si realizzassero; grazie per il dono della famiglia, e delle famiglie che con noi hanno voluto celebrare gli anniversari del loro matrimonio; grazie della rete di famiglie che formano famiglie in rete; grazie per la vita; grazie per le 14 coppie di fidanzati che col per…corso di esperienza di vita cristiana in vista del matrimonio ci regalano nuove presenze e nuove ricchezze nella nostra comunità. Grazie infine per Ignazio David che, nato gravemente malato, ora viene presentato alla comunità come un dono di Dio per i suoi genitori e per tutti noi!
Così Riccardo Maselli e Vito Lomuscio che hanno presentato la serata.
… Ma qualcuno mi ha detto:
<Avete celebrato la bellezza! Avete chiesto a Kahlil Gibran per farvi raccontare la bellezza che avete celebrato?>
Forse solo il poeta può saperla raccontare…!
«E un poeta disse: Parlaci della Bellezza.
E lui rispose:
Dove cercherete e come scoprirete la bellezza, se essa stessa non vi è di sentiero e di guida?
E come potrete parlarne, se non è la tessitrice del vostro discorso?
L'afflitto e l'offeso dicono: "La bellezza è nobile e indulgente.
Cammina tra noi come una giovane madre confusa dalla sua stesa gloria".
E l'appassionato dice: "No, la bellezza è temibile e possente.
Come la tempesta, scuote la terra sotto di noi e il cielo che ci sovrasta".
Lo stanco e l'annoiato dicono: "La bellezza è un lieve bisbiglio. Parla del nostro spirito.
La sua voce cede ai nostri silenzi come una debole luce che trema spaurita dall'ombra".
Ma l'inquieto dice: "Abbiamo udito il suo grido tra le montagne,
E con questo grido ci sono giunti strepito di zoccoli, battiti d'ali e ruggiti di leoni".
Di notte le guardie della città dicono: "La bellezza sorgerà con l'alba da oriente".
E al meriggio colui che lavora e il viandante dicono:
"L'abbiamo vista affacciarsi sulla terra dalle finestre del tramonto".
D'inverno, chi è isolato dalla neve dice: "Verrà con la primavera balzando di colle in colle".
E nella calura estiva il mietitore dice: "L'abbiamo vista danzare con le foglie dell'autunno e con la
folata di neve nei capelli".
Tutte queste cose avete detto della bellezza,
Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti.
E la bellezza non è un bisogno, ma un'estasi.
Non è una bocca assetata, né una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata.
Non è un'immagine che vorreste vedere né un canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi, e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia, né l'ala congiunta all'artiglio,
Ma piuttosto un giardino perennemente in fiore e uno stormo d'angeli eternamente in volo.
Popolo di Orfalese, la bellezza è la vita, quando la vita disvela il suo volto sacro.
Ma voi siete la vita e siete il velo.
La bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l'eternità e siete lo specchio. »
Kahlil Gibran
Ciao, siamo Graziana e Maurizio.
Siamo sposati da 10 anni. Da subito il Signore ci ha fatto un dono anzi un doppio dono visto che abbiamo avuto due gemelle. Avevamo paura di come gestire queste piccole creature contemporaneamente, sino a quando un’amica ci ha detto che se il Signore aveva scelto noi, sicuramente eravamo i genitori più adatti per affrontare la situazione. Ci siamo così rassicurati.
Quando invece, in seguito, abbiamo pianificato il tutto per avere un altro figlio, tutto è sempre andato storto. Ho iniziato a pensare che quel doppio dono ricevuto sarebbe stato l’unico, invece inaspettatamente, quando ormai non ci credevamo più, qualcosa ha iniziato a prender vita nel mio grembo: Rossella stava arrivando. Ecco, pensavamo di aver creato la famiglia perfetta, ma ci sbagliavamo.
Il Signore aveva altri programmi per noi. Infatti nuovamente inaspettatamente sono rimasta incinta del 4° figlio!
Non era possibile: quattro figli ai nostri giorni sono un miraggio. Sicuramente il Signore qualcosa voleva pur dirci. Siamo andati avanti, non vedevamo l’ora di abbracciarlo e questo desiderio subito è stato realizzato. Infatti dopo un controllo ecografico si scopre la presenza nell’addome del piccolo di una massa tumorale.
Neanche il tempo di renderci conto che mi ritrovo in un letto di ospedale per farlo nascere. Mentre sono in ospedale sul mio letto trovo l’immagine di Padre Pio, la prendo e la porto con me per tutta la notte sino a quando credo che proprio lui abbia aiutato il piccolo a nascere visto che è nato a 28 settimane e precisamente il 23 settembre, 14 minuti dopo la morte del Santo!
Ho iniziato a viaggiare per poter vedere mio figlio solo un’ora al giorno e mentre ero sul treno ho avuto l’esigenza di leggere il Vangelo. Avevo paura di perderlo visto che le prospettive non erano delle più rosee, ma questo timore è via via scomparso nel momento in cui nel Vangelo ho letto: “Lasciate che i bambini vengano a me perché di loro è il regno dei cieli”. Ebbene si, ero disposta anche a perderlo.
I giorni passavano e sul mio viso molto facilmente scendevano lacrime e sono scese anche quel giorno in cui noi famiglie in rete ci siamo incontrati nuovamente ed io leggendo la lettura durante la messa dicevo: “Non siamo tutti figli del Signore?”. Infatti se è così perché mio figlio era ancora in ospedale in un’incubatrice a lottare tra la vita e la morte?
Fortunatamente cresceva ma cresceva soprattutto il suo male sino a quando i medici ci hanno dato solo una possibilità: intervenire chirurgicamente per cercare di salvarlo. Mi chiedevo se la struttura ed i medici fossero all’altezza.
Se dovevamo portarlo in un centro più specializzato, ma anche questa volta la Bibbia mi è stata d’aiuto: “Poi corri pure al medico…C’è il momento in cui la guarigione è nelle loro mani. Anch’essi pregano il Signore perché conceda loro di dare conforto e guarigione ai loro pazienti”.
Ecco cosa dovevo fare, pregare il Signore affinché aiutasse il chirurgo nell’affrontare quell’intervento tanto delicato. Nel giorno in cui sarebbe dovuto nascere è stato operato ed è rinato.
Il resto è evidente: ora è qui tra noi e con voi, oggi, stiamo ringraziando il Signore per aver sostenuto nostro figlio tutti i giorni a 2 mesi esatti dal suo Battesimo celebrato in ospedale tra medici ed infermieri dove abbiamo sperato tanto che quell’unzione benedetta potesse fare miracoli e nel nostro caso così è stato.
La nostra esperienza voglia essere di esempio anche a tutte queste coppie che si avvicinano al sacramento del matrimonio e che qualsiasi dono il Signore volesse offrire loro, bello o brutto che sia, bisogna accettarlo ed avere fede.
Sono Andrea Pastore, buona sera!
Buona sera a tutti. Sono molto emozionato per la testimonianza Maurizio e Graziana, carissimi amici d’infanzia.
Sono contento di essere qui con voi stasera.
Vorrei raccontarvi le emozioni che provo per le attività svolte in oratorio. Mi sono avvicinato a questa realtà dopo l’appello di frafra durante un’incontro dei genitori dei bambini del catechismo. Ho preso a cuore la cosa. Nonostante che mi sia coinvolto da poco tempo, ciò che sta avvenendo nell’Oratorio San Pio, mi sta riempiendo il cuore di gioia che voglio condividere con voi.
C'è davvero tanto da dire.
Non ho tanto tempo a disposizione tra lavoro e famiglia mi rimane tanto poco tempo per un impegno sociale così rilevante.
Innanzi tutto è bello sapere che ora gli spazi dell'oratorio si riempiono di attività come il campionato di calcio a 5, guidato da Gianluca Lorusso giochi domenicali e l'apertura quasi giornaliera; inoltre ci sono anche tante piccole attività che rendono a mio dire l'ambiente come un cantiere, perché c'è sempre qualcosa da fare.
Io la vedo così. Mia moglie mi riprende per questo, perché dice che penso sempre e solo al lavoro e alle attività oratoriane. Ma anche lei a modo suo, si sente coinvolta come me!
Ultimamente i ragazzi hanno reso la saletta dei giochi un vero cantiere perché si stanno cimentando nella sua ristrutturazione, impolverandosi e sporcandosi le mani per imparare a rendere bello l'ambiente in cui giocano.
E proprio con questa idea voglio raccontarvi una storia curiosa successa qui, tra parrocchia e oratorio.
Un giorno si è avvicinato un signore che pensava di entrare semplicemente in una chiesa. Ha parlato con il Padrone di quello che io chiamo cantiere (Nostro Signore) e, dopo averlo ascoltato, lo ha indirizzato verso il suo uomo migliore, il suo braccio destro (frafra). Questo signore però ha lasciato sbalordito il capomastro per il suo comportamento, insolito per i nostri tempi, ovvero, non ha chiesto quale sarebbe stata la sua paga giornaliera, ma bensì ha voluto anzi, per meglio dire, ha devoluto parte del proprio tempo libero a favore dell'apertura giornaliera del nostro oratorio.
Ed ora è con grande piacere e onore che chiamo qui il Signor Guido Tota a raccontare le sue emozioni.
Grazie a tutti.
Sono Guido Tota, buona sera a tutti
Sono entrato da poco tempo nel gruppo parrocchiale e mi è stato affidato l’incarico di aprire, condurre, sorvegliare e chiudere il campo sportivo dell’Oratorio “Padre Pio”.
Il campo è attrezzato come campetto da calcio e da pallavolo ed è presente anche un container adibito a bar.
L’esperienza che sto facendo è per me molto gratificante e coinvolgente sotto diversi aspetti. Mi gratifica che i ragazzi vengano con gioia e ansia all’oratorio, perché ciò significa che è per loro un luogo di divertimento sano e sicuro; mi coinvolge perché cerco di essere per i ragazzi uno stimolo educativo mettendo a frutto la mia esperienza di genitore.
Per questo voglio anche tranquillizzare i genitori dicendo che i comportamenti dei loro figli sono osservati e vorrei anche invitarli a passare dal campo e rendersi conto di persona.
Devo anche fare un elogio ai ragazzi perché sono molto educati e rispettosi nei confronti degli adulti: questo è sicuramente merito dell’educazione ricevuta nella famiglia, che è alla base.
Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data e auguro un buon proseguimento di serata.
SONO MICHELA CAPUZZOLO, UN SALUTO A TUTTI
SONO ABBASTANZA SODDISFATTA E ORGOGLIOSA DI AVER REAIZZATO IL PROGETTO DEL CONCERTO DI NATALE E DELL’EPIFANIA. NON SONO UNA PROFESSIONISTA, NE’ UNA MAESTRA, BENSI’ UNA SEMPLICE PERSONA A CUI PIACE CANTARE E CHE ATTRAVERSO IL CANTO RIESCE AD ARRIVARE A DIO. S. AGOSTINO DICEVA: CHI CANTA BENE PREGA DUE VOLTE! GRAZIE AL CANTO RIESCO A RILASSARMI E AD EVITARE, SEPPURE PER POCO TEMPO, QUELLI CHE SONO I MOMENTI BUI DELLA VITA.
PER ME CANTARE E’ COME PRENDERE UNA MEDICINA CHE SERVE PER STARE BENE. QUANDO CANTO MI EMOZIONO, CERCO DI FAR EMERGERE UNA PARTE DI BUONO CHE C’E’ IN ME E MI PIACE TRASMETTERE QUESTA SENSAZIONE ANCHE AGLI ALTRI.
QUELLO CHE HO NOTATO, COMINCIANDO A LAVORARE SU QUESTO PROGETTO, E’ STATO L’ENTUSIASMO DI QUEI POCHI RAGAZZI E BAMBINI CHE HANNO ADERITO.
ALL’INIZIO IL CORO ERA COMPOSTO DA TRE RAGAZZE (ARALDINE) E 2 BAMBINI DI 2° ELEMENTARE CHE A MALAPENA SANNO LEGGERE. QUESTI SONO STATI I PIU’ COSTANTI NELLE PRESENZE ED IO HO VOLUTO PREMIARLI FACENDO ESEGUIRE LORO ALCUNE PARTI DA SOLISTI, ANCHE SE NON ERANO ABBASTANZA INTONATI.
UNA MAMMMA STUPITA MI HA DETTO: MA SEI SICURA? MIA FIGLIA E’ STONATA!
SONO PASSATA PER LE CLASSI DI CATECHISMO PER COINVOLGERE ALTRI RAGAZZI, HO CHIESTO ANCHE AI LORO GENITORI DI PARTECIPARE AL PROGETTO.
VOGLIO RINGRAZIARE INNANZITUTTO I GENITORI, PERCHE’ SONO STATI ASSIDUI NELL’ACCOMPAGNARE I LORO FIGLI PER LE PROVE. E RINGRAZIO ANCHE I BAMBINI CHE ALL’INIZIO SEMBRAVANO ANNOIATI, SOPRATTUTTO QUANDO SI PROVAVANO CANTI NUOVI E UN PO’ DIFFICILI, MA POI SONO STATI PROPRIO LORO A PREFERIRE QUEI CANTI ESPRIMENDO PIENA SODDISFAZIONE PER IL LAVORO FATTO.
UNA MAMMA TEMPO FA SI LAMENTAVA PERCHE’ NON AVESSIMO ORATORIO: NON E’ FORSE ANCHE QUESTO FARE ORATORIO?
VOGLIO RINGRAZIARE INFINE GIUSEPPE PASTORE E ANTONIO MEMEMO PER AVER PRESTATO GRATUITAMENTE IL LORO SERVIZIO ED AVER MESSO A DISPOSIZIONE L’ATTREZZATURA PER RENDERE SPECIALE QUESTA SERATA.
GRAZIE A TUTTI !
BUONASERA A TUTTI! SONO NICLA FRACCHIOLLA.
VOGLIO DARE LA MIA TESTIMONIANZA PER QUANTO RIGUARDA IL CORO: BEH! E’ UN’ESPERIENZA VERAMENTE POSITIVA. TI GRATIFICA IL CUORE.
FAR PARTE DI UN CORO E’ PER ME SOPRATTUTTO UN AIUTARE LA COMUNITA’ PARROCCHIALE E NON UN MODO PER MOSTRARSI AGLI ALTRI.
NON SONO UNA GRANDE CANTANTE, MA INSIEME AGLI ALTRI MI RIESCE ABBASTANZA BENE, ANCHE PERCHE’ SI DIVENTA COMPLICI L’UNO DELL’ALTRO.
VORREI INVITARVI A PARTECIPARE ALLA VITA PARROCCHIALE PERCHE’ E’ COME ENTRARE A FAR PARTE VERAMENTE DI UNA FAMIGLIA ALLA QUALE POTER CHIEDERE CONSIGLI IN QUALSIASI MOMENTO.
OGNUNO DI NOI HA DEI TALENTI CHE PUO’ METTERE A DISPOSIZIONE DEGLI ALTRI. SPESSO PERO’ RIMANDIAMO PERDENDO DEL TEMPO PREZIOSO.
COSI’ SENTIAMO DENTRO DI NOI QUALCOSA O MEGLIO UN VUOTO ED UNA VOCE CHE CI DICE IN CONTINUAZIONE CHE TU PUOI E DEVI FARE QUALCOSA.
ASCOLTIAMOLA QUESTA VOCE, CHIEDIAMO OGNI GIORNO AIUTO AL SIGNORE SOPRATTUTTO LA SERA QUANDO ANDIAMO A LETTO: GESU’ FAMMI CAPIRE COSA TU VUOI DA ME, CHIEDIAMOGLIELO CON FEDE E LUI CHE E’ GRANDE PRIMA O POI CI DARA’ UN SEGNO. VE LO POSSO ASSICURARE PERCHE’ MI E’ CAPITATO PERSONALMENTE!
Siamo Sabrina e Felice, ben trovati a tutti!
Siamo una coppia di fidanzati e da qualche mese abbiamo cominciato in questa parrocchia il nostro per…corso pre-matrimoniale, guidati da fra Francesco. Con noi ci sono altre 13 coppie, insieme facciamo un lungo periodo di esperienza di vita cristiana in vista del matrimonio. Stimolati da Fra Fra e le coppie Manuela-Riccardo e Rosa-Benedetto che ci accompagnano in questo per…corso, ci siamo riproposti di riprendere la vita sacramentale e la pratica degli impegni battesimali. Molti di noi vengono in questa parrocchia la domenica per la messa, altri frequentano le loro parrocchie.
Noi siamo qui oggi a raccontarvi la nostra esperienza di vita cristiana, in quanto riteniamo che attraverso determinate esperienze abbiamo avuto modo di conoscerci e amarci sempre di più, tanto da giungere alla decisione di sposarci.
Ci siamo conosciuti in un centro di volontariato per disabili, che ancora oggi frequentiamo e dove nel nostro piccolo cerchiamo di aiutare con un sorriso, un abbraccio e un sostegno psicologico, chi nella vita è stato più sfortunato di noi.
Per i primi periodi di tempo pensavamo di essere noi a donare qualcosa a quei ragazzi, in realtà col passare del tempo ci siamo resi conto che erano loro ad aiutare noi.
Con i loro sorrisi e con le loro dimostrazioni d'affetto, hanno riempito le nostre giornate, regalandoci momenti di serenità e amore e ci hanno fatto comprendere i veri valori della vita, per i quali quotidianamente dobbiamo ringraziare il Signore.
Oggi, alla luce di quanto abbiamo vissuto, riteniamo che il nostro incontro avvenuto in quel contesto, non sia stato frutto del caso, ma un dono di nostro Signore.
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